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Il blog del gruppo Tutor Online Qualificati

Il blog come comunità di apprendimento

Posted by romaguido su 3 Maggio 2009

L’obiettivo iniziale del nostro blog era quello di agire come una comunità di pratica/apprendimento capace di portare avanti un’attività di auto/etero-formazione/informazione sull’e-learning,  il web 2.0,  la formazione.

All’epoca dell’apertura del blog ci siamo concessi la  libertà d’azione necessaria ad una più proficua esplorazione di questo nuovo  (per noi) modo di comunicare.  Ora, a distanza di dieci mesi, sarebbe il caso di tornare sull’argomento, tanto per valutare i risultati raggiunti, quanto per dare delle linee guida più definite al nostro progetto;  ed è per questo che Luca nel suo ultimo post si interroga, e ci interroga,  sulla identità di un blog come il nostro.

Volendo procedere con ordine, ho pensato di cominciare col prendere in esame non tanto il gruppo (che pure ci interesserebbe, in quanto il presente sito nasce proprio come forma di comunicazione più attuale ed afficace del gruppo preesistente), ma la comunità di pratica/apprendimento.

A tal proposito, mi sembra interessante sottoporre alla vostra attenzione un brano che, tratto dal resoconto del seminario “Attività cooperative per la didattica e l’apprendimento”  tenutosi a Palermo nel 2006, presso l’ Istituto per le Tecnologie Didattiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, definisce,  in maniera chiara, schematica e, mi sembra, concettualmente ineccepibile alcune importanti caratteristiche delle comunità di apprendimento:

Johnson e Johnson (1991) definiscono l’apprendimento cooperativo come il lavorare insieme per realizzare obiettivi condivisi. All’interno di situazioni cooperative, le persone cercano di ottenere risultati per se stessi e per tutti gli altri membri del gruppo. Cooperative learning è l’uso educativo di piccoli gruppi attraverso i quali gli studenti lavorano insieme per portare al massimo livello il loro apprendimento e quello degli altri. Il lavoro di Vygotsky e le relative teorie basate sulla premessa che la conoscenza è un prodotto sociale, costruito dagli sforzi cooperativi di apprendere, comprendere e risolvere problemi. Spencer Kagan (1994) sviluppa l’approccio strutturale del cooperative learning basandolo fondamentalmente su alcuni principi base, tra cui:

Interdipendenza positiva. L’interdipendenza positiva è un elemento essenziale del Cooperative Learning e nasce quando una persona percepisce di essere vincolata ad altre per il perseguimento di un proprio obiettivo. L’interdipendenza positiva può essere raggiunta attraverso obiettivi comuni (interdipendenza di obiettivo), la divisione del compito (interdipendenza di compito), la condivisione di materiali, risorse, informazioni (interdipendenza di risorse), l’assegnazione di ruoli diversi (interdipendenza di ruolo), e ricompense di gruppo (interdipendenza di ricompensa).

Interazione simultanea. Un gruppo di lavoro può funzionare non solo quando le persone sono legate tra loro da un rapporto di interdipendenza, ma anche quando queste persone si dimostrano reciprocamente il piacere di lavorare assieme, si conoscono nei pregi e nei difetti, si apprezzano reciprocamente, si valorizzano a vicenda, si incoraggiano nei momenti di difficoltà, perché questi comportamenti favoriscono il raggiungimento di scopi comuni. Nella formazione a distanza, questa interazione deve essere simultanea finalizzata alla ricerca del più alto livello di partecipazione possibile. Per questo il compito deve essere strutturato in modo che l’interazione avvenga simultaneamente sia all’interno del gruppo che tra gruppi.

– Responsabilità individuale. La variabile chiave che media l’efficacia della cooperazione è il senso di responsabilità personale verso gli altri membri del gruppo per raggiungere gli obiettivi del gruppo. Esso implica: concludere la propria attività; facilitare il lavoro degli altri membri del gruppo e sostenere i loro sforzi. In una situazione ad alta interdipendenza positiva la responsabilità individuale aumenta anziché diminuire perché ogni membro del gruppo ha interesse a raggiungere l’obiettivo e ricopre una mansione che solo lui può ricoprire all’interno del gruppo; per questo la motivazione a portare a termine il lavoro e a raggiungere l’obiettivo è più alta, non solo rispetto al lavoro di gruppo tradizionale (in cui il più bravo lavorava e gli altri stavano a guardare), ma anche rispetto al lavoro impostato in modo individualistico o competitivo.

– Partecipazione equa. La partecipazione equa, è un elemento essenziale per il successo di tutti, implica l’opportunità di prevedere assegnazione di compiti e attribuzione di ruoli che consentano a tutti i partecipanti un pari livello di impegno e coinvolgimento attivo.

Oltre all’aspetto teorico, la Dott.ssa Chiari ha anche introdotto i metodi maggiormente utilizzati per la realizzazione di un apprendimento cooperativo:

· Metodo Jigsaw, in cui i discenti vengono coinvolti attivamente nell’organizzazione, progettazione e definizione dei curricula facendoli divenire parzialmente responsabili del progetto formativo.

· Metodo Learning Together, far lavorare gruppi eterogenei da 2 a 6 componenti, che condividono le risorse e si aiutano reciprocamente. Ad ogni gruppo è affidata una copia del materiale in modo che i componenti siano costretti a lavorare insieme

· Metodo Group Investigation, il gruppo di discenti lavora alla realizzazione di una ricerca su un dato argomento allo scopo di risolvere un particolare problema conoscitivo.

6 Risposte to “Il blog come comunità di apprendimento”

  1. romaguido said

    Sulla base del quadro presentato

    1. quali sono stati, secondo voi, i principi sin qui seguiti nella nostra comunità?
    2. quali ritenete utile introdurvi ai fini di una migliore e più efficace azione comunicativa?

  2. giroxia said

    Ringrazio Rosamaria per questo stimolo e per i contenuti. Trovo queste tematiche interessanti davvero da un punto di vista pedagogico. Cercherò di entrare nel merito dei questiti che ci hai posto Rosamaria.
    Giorgia S.

  3. romaguido said

    Grazie, Giorgia,
    le tue osservazioni saranno preziosissime. A presto.

  4. Barbara said

    interessantissimo spunto di riflessione per tutti gli insegnanti.
    Credo che solo in un’ottica di condivisione e di co-costruzione del sapere potremo affrontare il “nuovo” che avanza senza temere di sentirsi sopraffatti dall’incertezza.
    Grazie
    Barbara

  5. romaguido said

    Grazie a te,, barbara 🙂

  6. Stefania said

    Buongiorno a tutti,
    vorrei segnalare una nuova associazione che si occupa di avvicinare quelle che sono le esigenze delle famiglie che hanno avuto modo di affrontare le tematiche sulla dislessia, con tutor e professionisti qualificati. Tutto questo per dare una garanzia alla famiglia di avere a che fare con tutor DSA qualificati e dare la possibilità di avere un supporto localizzato anche attraverso logopedisti e psicologi. Se vi interessa vi invito a guardare il loro sito: https://www.evolvis.it/.

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